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Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

Hai un'azienda, un negozio oppure sei un professionista e non riesci più ad arrivare a fine mese


Dipendenti, utenze, tasse, pochi clienti.

Qualche giorno fa mi trovavo in una via trafficata della mia città.

Stavo attendendo il trascorrere di 6/7 minuti per entrare all'interno di un negozio di proprietà di un mio cliente con il quale avevo un appuntamento. 

Chiunque lotti costantemente contro il tempo potrà comprendere che 400 secondi senza fare nulla potrebbero essere interminabili. 

Ore 17.54

Comincio a guardare, prima ed osservare, poi, le vetrine dei negozi commerciali raggiunti dal mio sguardo.

Con mio stupore ho potuto constatare che la maggior parte dei locali fosse vuoto, deserto.

La mia attenzione si sposta all'interno dei locali pieni, affollati direi.

Tutti, ma dico Tutti, avevano un comun denominatore: erano locali luminosi, quell'illuminazione che ti avvolge ma non ti acceca.

All'interno, i commessi e le commesse sorridevano ai propri clienti, ma non solo si limitavano a sorridere bensì anche i movimenti del loro volto ed il linguaggio del loro corpo pareva allineato a quel sorriso "sincero".

A quel punto ho alzato gli occhi ed ho osservato l'insegna di uno di quei locali:

Una panetteria.

(Non potendo fare pubblicità posto una foto dell'interno).

Con mio piacevole sbalordimento, anche l'insegna rispecchiava esattamente ciò che accadeva all'interno:

Era giovane, sorridente e accogliente.

Cosa più importante: ERA CHIARA".

Non so se il pane venduto fosse buono oppure no, non so se la qualita degli ingredienti fosse di alto livello e certificata ma il numero dei clienti, che si affollavano all'interno, era più che sufficiente per capire che mi trovavo davanti ad un Top.

Ore 17.57

Giro lo sguardo e la mia attenzione ricade su di un negozio totalmente differente.

Scarsa illuminazione, vetrina scarna e poco curata, insegna piccola e "vecchia" composta da tubi di neon intrecciati che, 40anni fa avrebbero sicuramente voluto significare qualcosa ma che oggi (dato che alcuni neon erano fulminati), non aveva più un messaggio da riportare se non un significato: Siamo stufi!

La commessa era appoggiata al bancone e parlava al cellulare con fare stanco ma divertito quand' ecco che una persona aprì la porta del negozio ma senza entrare, con un ginocchio e la testa all'interno e l'altra gamba pronta a scappare, pare abbia chiesto un'informazione riguardante un articolo in vetrina.

La commessa, abbassa il telefono e porge un orecchio, poi risponde qualcosa e ancor prima che la signora avesse il tempo di chiudere la porta per uscire definitivamente, riprese il cellulare portandolo nuovamente all'orecchio per continuare, evidentemente, l'attività più importante per lei.

Quali sono le differenze tra la splendida panetteria e il negozio di abbigliamento in decadenza?

Forse nessuna, forse è così che deve andare, forse,  dopo un periodo più o meno lungo, tutto finisce.

Accade così anche con aziende e personaggi illustri.

Pensiamo al mondo del calcio e all'azienda Parmalat che dopo decenni ai vertici assoluti é crollata nel modo peggiore oppure al tennista Bior Borg, considerato uno dei migliori nella storia che negli anni più tristi ha persino dovuto vendere i suoi trofei. 

Forse la differenza tra chi funziona e chi, invece, non funziona è nell'entusiasmo.

Forse la differenza risiede nella programmazione e nella pianificazione.

Forse il segreto è creare una INTERDIPENDENZA cioè una serie di menti indipendenti che, insieme, creino un'alchimia, una magia per poter donare all'azienda i valori, i princìpi, la solidità e l'accoglienza necessari per poter conseguire un risultato.

Forse la soluzione è mio corso dei colori!


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