La frase di un vecchio caro amico.
Tanti anni fa, una persona importante mi disse queste parole: Mirko, come ti comporti in un campo di calcio, così ti comporti nella vita.
Ricordo quel momento come fosse ora.
Avevo appena finito di giocare e avevamo pareggiato 2 a 2.
La squadra avversaria, sulla carta era inferiore a noi ma sul campo, tutta quella differenza non si è notata, tutt'altro.
Io avevo segnato il primo gol e fatto l'assist per il momentaneo 2 a 1 per noi.
Gli avversari, dopo aver subìto il 2 a 1 si sono trasformati e ci hanno messo sotto per quasi tutto il secondo tempo fino, appunto, al pareggio meritatissimo.
Alla fine della partita, questo mio amico tifoso si avvicina e mi guarda con quell'aria di chi vuol farti capire che non è felice per la tua prestazione.
Mi disse: quando tu giochi mi emozioni.
Il tuo stile, la tua eleganza, la tua proprietà di palleggio, le tue doti tecniche...ma devi correre!
Se non corri diventi un giocatore normale!
Non puoi permetterti di giocare da fermo: NON SEI COSÌ BRAVO DA GIOCARE DA FERMO ED ESSERE DECISIVO!
Ha continuato: ti sei acceso due volte e abbiamo segnato 2 gol!
Poi ti sei spento perché hai pensato di essere arrivato!
Non ho detto nulla se non annuire, per rispetto e perché Tony Campione, questo il suo nome, aveva ragione.
Da quel giorno non ho modificato il mio modo di giocare ma ho iniziato a chiedere il cambio ogni volta mi sentissi fuori dalla partita oppure stanco o comunque non utile alla squadra.
Non sono riuscito a diventare un giocatore a tutto campo, un giocatore che, come si suol dire, lasciava sul campo anche i polmoni ma ho cominciato a pensare a chi giocava meno e soprattutto a non danneggiare la mia squadra, durante i black-out che mi colpivano.
Ora, gioco ancora a calcio anche se in forma amatoriale e, nonostante lo meriti, il mio minutaggio in campo è sempre inferiore al compagno che ha giocato meno di tutti.
Questo non perché non abbia voglia di giocare, tutt'altro, ma perché il valore del gruppo, la vittoria costruita attraverso il lavoro e il sacrificio da parte di tutti mi rende ancora più felice.
Così ho imparato a far mio questo modo di pensare anche sul lavoro.
Nelle aziende con cui collaboro, la prima risorsa è costituire un gruppo di lavoro dove piacere di stare insieme e divertimento si incontrano in un mix di festa e abnegazione. Quindi, fermarsi un'ora in più quando la situazione lo richiede, non sarà mai un sacrificio ma un piacere per condividere la gioia di stare insieme anche quando si è sul posto di lavoro perché quando le persone avvertono la tua fiducia, quando si sentono importanti e al centro del progetto, ti danno molto di più rispetto alle semplici ma faticose 8 ore di lavoro.
Pagando le persone puoi avere la loro schiena ma non potrai avere MAI IL LORO CUORE.
Oggi, io, sul lavoro, mi comporto come sul campo di calcio: io voglio vincere con il gruppo!