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Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

Perché andiamo a cercare di giocare ai vecchi giochi per console che non esistono più.


I giochi anni 80 e 90 della nostra vita.

Compatibilmente con gli impegni di lavoro, il tempo che trascorro in famiglia e le varie attività sportive o gli hobbies, mi ritaglio sempre qualche momento per giocare ai videogames.

Siano essi giochi sullo smartphone oppure una sana e corretta partita a fifa, i giochi non sono mai mancati e non mancheranno mai nella mia vita.

Ho iniziato con la sala giochi anni 80 quando mi sono ritrovato all'interno dei gabbiotti alle giostre stracolmi di videogames di ogni genere per poi arrivare alle console.

Le console.

Prima delle console, però, è esistito il mitico Commodore.

Chi non ha mai sentito parlare del Commodore 64?

Se hai 40 anni, te lo ricordi, lo conosci e ci avrai giocato sicuramente una volta o l'altra. 

Io possedevo il parente meno potente: il Commodore 16.

I giochi erano rudimentali ma questo non importava nulla agli appassionati di tecnologia.

Apro una parentesi.

Pochissime persone potevano permettersi queste console perché costavano uno stipendio.

Quando pensiamo che esiste la crisi dovremmo riflettere bene che molti anni fa, le famiglie non si indebitavano per beni non necessari.

Chiusa parentesi.

Poi il mercato si è evoluto e mi sono ritrovato nel periodo delle console, appunto.

Nintendo e Atari le primissime ma la vera rivoluzione arriva dall'azienda SEGA (si legge siga non fate gli sciocchini).

Sega Master System, prima, Mega Drive, poi.

Per arrivare al Sega Saturn. 

Ma prima non possiamo tralasciare il periodo delle console portatili.

Il mitico Game Boy e il Sega Game Gear sono stati due colossi incredibili che sono entrati davvero, di forza, in casa della gente.

Sega Saturn sancisce lo scontro con un colosso che ha deciso di buttarsi sul mercato in maniera decisa e prorompente: SONY con sua Play Station.

Non sottovalutate la Potenza di Play Station.

Vi ricordate la pubblicità?

Play Station inizia una dura battaglia contro il più importante dei suoi rivali nel segmento giochi con grafica da paura.

Ma la sua strategia "geniale" non è tanto quella di aumentare la potenza della console per superare le prestazioni di Sega bensì sulla quantità innumerevole di giochi.

Infatti, mentre Sega si progettava il 90% dei giochi in casa, Sony ha prima creato e poi orientato il mercato degli sviluppatori di giochi per console che, naturalmente, producevano soltanto per lei.

Così Sega prova l'ultimo, disperato tentativo per restare in piedi ma, nonostante l'eleganza e la potenza della sua magnifica Dreamcast, deve soccombere in favore del "barbaro invasore" più giovane e geniale.

Da questo momento in poi, Sega, diventerà uno sviluppatore di giochi per console: quindi dipendente di Sony.

Ma nel mercato del business, si sa, non si può mai restare tranquilli ed ecco un nuovo rivale all'orizzonte: Microsoft.

XboX il suo nome in codice. 

La sua Mission è quella di diventare il primo costruttore di console al mondo e per farlo si sarebbe dovuto scontrare con Play Station. 

Per fare questo, non sarebbe bastato superare i rivali giapponesi soltanto sulla potenza: sarebbe servito qualcosa di piu. 

Due le strategie:


Stringere accordi di esclusiva con gli sviluppatori 


Utilizzare il Web in forma nuova

Per quanto riguarda la prima strategia, possiamo considerarla un quasi accordo tra colossi. 

Se volevi giocare a FinalFantasy dovevi acquistare Sony, se volevi giocare ad Halo avresti dovuto acquistare Microsoft.  

Mentre per quanto riguarda la seconda strategia, invece, Microsoft ha fatto comprendere al mondo il motivo in base al quale, il numero uno dell'azienda sia anche l'uomo più ricco del pianeta: Bill Gates.

Con l'avvento di internet e l'evolversi della banda larga, anche le console sono divenute oggetto di business estremo infatti sarebbe stato possibile, comodamente da casa, sfidare chiunque in qualsiasi posto del pianeta si fosse trovato. 

Ma ecco la vera genialata di Microsoft: 

Obbligare i clienti a pagare per il servizio online.

Ma come, per Sony era un servizio gratuito mentre per Microsoft sarebbe stato a pagamento e questa sarebbe l'idea geniale? 

La risposta è sì.  

Microsoft ha inserito una quota annuale attorno ai 100 euro per accedere al suo servizio, curato, pieno di novità e soprattutto regolamentato. 

Le persone online non si conoscono e quindi, chiunque potrebbe giocare con chiunque. 

Nel Play Station Network di Sony succedeva davvero un disastro: 

persone che si insultavano, che abbandonavano le partite a metà, etc... 

Su Xbox live, invece, gli utenti erano obbligati a rispettarsi altrimenti sarebbero stati bannati (estromessi) dal sistema nonostante i soldi spesi. 

Quando Sony si accorse della differenza, ormai era troppo tardi. 

Oggi Microsoft è il più importante produttore di console al mondo per giochi in HD e Sony, nonostante sia molto vicina, deve accontentarsi del secondo posto. 

Ma dopo tutta questa pappardella rispondiamo al quesito del titolo di questo post.

Le persone come me, vanno a cercare il vintage anche in fatto di giochi (vedi emulatori vari e console classiche tornate in auge) perché esiste un momento nella tua vita che smetti di essere un bambino e diventi un ometto.

Quel preciso istante è un momento importante e a volte anche traumatico che se non superato bene potrebbe causare gravi problemi nel futuro e specialmente nei rapporti con le persone. 

In quel luogo, in quell'instante in cui hai abbandonato quel bambino a favore della persona adulta che sei ora, vive ancora qualcosa.

Quel qualcosa che vai a cercare quando sei stanco, quando sei in difficoltà, quando sei pieno di impegni.

In quel luogo c'è un bambino che non ha mai dimenticato il valore del divertimento e ogni tanto, quando lo vai a trovare, lui ti ricorda come divertirti ma lo fa come se lo ricorda lui ovvero con quegli stessi strumenti che utilizzava 10-20-30-40 anni fa.

Quindi, nel momento in cui ricapiti in quella zona, lui ti chiede di giocare insieme e tu non fai altro che ammazzarti (letteralmente) per cercare quei giochi anni 80/90 e rivivere anche solo per qualche minuto quelle sensazioni passate che ti riportano alla tua infanzia e ti danno la spinta per affrontare il presente e di credere nel futuro.

Tornare indietro con la mente ti permette di affrontare il tuo presente e proiettarti nel futuro.


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