Come mai soffriamo il momento del cambiamento che (solitamente) migliora sempre la qualità della nostra vita?
Perché siamo così attaccati alle abitudini (dannose) che sono causa della nostra infelicità permanente?
Ho provato tantissime volte a pensare come potrebbe essere la mia vita se avessi scelto una strada piuttosto che un'altra oppure se non mi fossi laureato, se avessi scelto di restare in Scozia 20 anni fa invece di fare ritorno in Italia.
Perché non sono un grande attore di Hollywood così da poter interpretare ogni giorno una persona nuova.
Se fossi ricco, tanto ricco, cosa farei per occupare il mio tempo?
Tre quesiti, tre domande che prendono in considerazione il passato, il presente e un ipotetico futuro.
Se avessi scelto una strada piuttosto che un'altra dove potrei essere oggi?
Chissà dove sarei ma ormai quel tempo è passato.
Come mai non mi trovo ad Hollywood con Bradley Cooper e Morgan Freeman per essere come loro e poter diventare chiunque in qualsiasi istante?
Semplice, perché non sono un attore di Hollywood, perché non ho studiato recitazione e non sono nemmeno un (misero) attore di Cinecittà!
Cosa farei se fossi ricchissimo?
Case da sogno, servitù, vestiti di alta moda, auto di lusso, viaggi a non finire (ma allora a cosa servirebbero le case, la servitù e le auto), tutti i prodotti migliori che la tecnologia potrebbe offrire, feste a non finire, insomma: per prima cosa utilizzerei la mia ricchezza per cose futili.
Ma se ci dicessero che da domani potremmo essere ricchi, ci farebbe paura abbracciare il cambiamento?
La risposta è no e sì.
No perché l'idea di essere ricchi ci alletta infatti gratta e vinci, scommesse e casino sono ormai all'ordine del giorno per noi.
Sì perché cominceremmo a pensare come investire i nostri soldi, come difenderci, come tutelare quello che abbiamo dagli attacchi esterni.
Questo è normale. Pensa quando hai posseduto la tua prima auto nuova: nessuno si sarebbe potuto permettere di avvicinarla senza il tuo consenso e il tuo controllo, giusto?
Avevi raggiunto un grande traguardo nella tua vita (un'auto tutta nuova) e nel contempo eri già divenuto schiavo della situazione che ti ha obbligato a perdere il sonno per cercare di proteggerla.
Pensiamo sempre che i soldi possano migliorare la nostra vita quando, invece, non sono i soldi ma il nostro atteggiamento che determina le situazioni.
Un semaforo rosso oggi sembra normale, l'indomani si trasforma in un nemico da ingiuriare con le "peggio" parole.
Siamo sempre noi a determinare come le situazioni che accadono possano divenire positive o negative.
Oggi parliamo di cambiamento quindi parliamo di come possiamo cambiare costantemente.
La cosa curiosa è che noi già cambiamo costantemente, il nostro corpo, la nostra voce, la postura, il modo di vestire, i gusti culinari ma non ce ne accorgiamo immediatamente.
Come si può cambiare atteggiamento verso le situazioni?
Chi mi segue sa che sono un fermo sostenitore della teoria di Ippocrate che riguarda i "4 fototipi".
Teoria rivista dal dottor Carl Jung nei primi anni del 900 in base alla quale si ipotizza che siamo tutti diversi nel mondo ma che per via dei nostri comportamenti potremmo essere inseriti in quattro macro categorie.
Oggi ti insegnerò come iniziare a cambiare nella maniera corretta in base alla tua categoria di appartenenza.
Per semplificare ti introdurrò semplicemente spiegandogli immediatamente le basi del sistema.
Crea nella tua mente due piccoli schemi:
Nel primo schema segneremo che l'essere umano è sbilanciato a favore delle persone o dei risultati
Nel secondo schema, invece, scriveremo che le persone sono introverse (non timide) o estroverse.
Rosso è colui che si comporta (si comporta non è) in maniera estroversa dando più importanza ai risultati anziché alle persone.
Questo profilo appare (appare non è) dominante, focoso, a tratti senza scrupoli.
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Cambiamento dicevamo.
Cambiare è sempre complicato perché in fin dei conti tutti noi cerchiamo di rifugiarci all'interno della nostra cameretta che per qualcuno significa il solito lavoro, lo shopping, una serata con gli amici, la birretta, le serie tv preferite, il bricolage, internet, facebook, il sesso, il cibo esasperato, insomma quelle cose che ci fanno star bene o per lo meno, che crediamo possano farci stare bene.
Cambiare ha un gusto amaro.
Cambiare significa rinunciare a qualcosa che anche se non è davvero reale, in una maniera o nell'altra ci accoglie e ci coccola facendoci scivolare tutti i problemi del mondo.
Quindi cambiare significa abbandonare le nostre protezioni e le protezioni ci permettono di resistere ai duri colpi che la vita ci sferra.
Ma le protezioni sono dei pesi che non ci permettono di correre e volare che sono le caratteristiche che ci rendono unici in questo universo.
Però sono caratteristiche che, col tempo, si possono perdere e una volta smarrite sono molto difficili da ritrovare.
E così che per proteggere quello che pensiamo possa essere importante rinunciamo a coltivare la cosa necessaria: il piacere di vivere.
Il piacere di vivere è il sentirsi bambini, è il piacere di trascorrere del tempo insieme, è aiutare chi ha bisogno, è vivere ogni istante come se dovesse essere l'ultimo perché non siamo eterni.
Cambiare per i 4 colori.
Rosso: Serve un progetto, un'opportunità di guadagno (molto spesso legata ai soldi).
Il Rosso deve avere un nemico e una sfida da giocare per vincere.
Per un dipendente potrebbe essere l' apertura di un'azienda, per un imprenditore una nuova sfida per battere il più agguerrito avversario.
È un guerriero anche senza una guerra per cui troviamo questa guerra!
Blu: Deve raggiungere uno stato di controllo superiore che gli possa permettere di affrontare dei rischi per sé e per la propria vita lavorativa o sentimentale.
Il Blu deve poter valutare ogni possibilità e calcolare al millesimo tutti i risultati possibili.
Non sogna ma vorrebbe!
Verde: La sua tranquillità vitale ha un solo vero nemico: il mondo!
Vive una vita cercando di raggiungere la serenità, la tranquillità, il relax che puntualmente viene guastato dai Rossi (non i semafori) che non fanno altro che tagliarli la strada.
Le coccole, le premure, le carinerie li conquistano. Prendersi cura di loro li aiuta a lasciarsi andare nella difficile strada del cambiamento che per loro ha davvero un suono molto più profondo e complicato.
Sbaglia, sbaglia, commetti tanti errori e ritorna ad essere una persona fallible e piena di difetti perché è dai fallimenti che nasce la perfezione.
Giallo: Il peggiore del lotto. È un bambino all'interno di un involucro di adulto.
È sorridente, simpatico, ama le feste, racconta le barzellette ma guai a non apprezzarlo perché si offende dando il peggio di sé.
Cambiare per lui è facile come bere un bicchiere d'acqua ma ha il difetto di cambiare troppo spesso non dando tempo a tutti i progetti che inizia che puntualmente si perdono come la sua autostima.
Il suo nemico è il Blu perché anche se residente nella stessa nazione e facente parte della stessa razza non si capiscono quando si parlano anche perché parla soltanto lui (il giallo).
Cambiare non significa ricominciare sempre da zero!... A volte si può ricominciare da tre...