Se mi avessi chiamato, Tutto questo non sarebbe accaduto.
Caro Papà Lukaku, comprendo il tuo disappunto, l'amarezza, la tristezza profonda per quello che hai visto accadere a tuo figlio.
Nessun genitore vorrebbe assistere ad uno spettacolo simile (ricordiamoci che si parla di sport e non di guerra), quindi ti suggerisco di riflettere e di valutare un aspetto fondamentale di questa vicenda: la chiarezza, spesso, fa la differenza.
Provo a ipotizzare.
Riportiamo le lancette alla finale di Istanbul che sancisce la fine della stagione.
Lukaku freme per potersi liberare dal Chelsea nonostante fosse voluto correre a Londra 3 stagioni prima. Trascorrono alcuni giorni per le meritate vacanze e di nuovo via alla prossima stagione.
L'Inter vende Onana, Lukaku si aspetta dunque l'affondo che però non arriva perché la dirigenza pensa prima a sorpassare il Milan per il Vice Lukaku (Thuram) e successivamente si concentra sul centrocampo, investendo una buona fetta del proprio patrimonio disponibile su Davide Frattesi (in realtà Frattesi arriva senza un esborso ma con una formula che prevede l'obbligo di acquisto da parte dell'Inter con pagamento nei prossimi esercizi).
Lukaku, a questo punto, si spaventa, va in ansia, teme il peggio e apre le porte ad altre soluzioni.
La tattica dell'Inter era ovvia: abbiamo la disponibilità di Lukaku, il Chelsea ci vede spendere e sperperare quindi sarà obbligato ad abbassare le pretese.
Ecco il primo punto: perché Lukaku non ha dichiarato che questa strategia non gli è stata comunicata?
Perché se lo avesse fatto, l'opinione pubblica avrebbe almeno in parte compreso: non mi dite niente e mi lasciate in attesa...E invece nulla è trapelato dall'enturage Lukaku.
Andiamo avanti.
Lukaku, deluso e in preda al panico (sempre di sport si parla non di fustigazione), apre dunque ad altre possibilità.
Prima Milan (forse solo voci), poi Juve (molto concrete) e chissà con chi altri.
Ma aprire alla possibilità è assolutamente accettabile anzi diventa una strategia che fa proprio il gioco dell'Inter che forte del favore del giocatore, avrebbe costretto il Chelsea esausto da trattative, nate e morte sul nascere, ad accettare la formula preferita dai nerazzurri.
E invece, ecco il danno: Lukaku non risponde più al telefono alla dirigenza e (senti, senti) anche ai compagni di squadra, neppure a quelli più vicini (amici direi): sparisce nel nulla.
"Mi sentivo obbligato moralmente, avevano attuato una strategia mentale che mi stava danneggiando la salute, ero in pugno della dirigenza dell'Inter, ho avuto paura e sono scappato, ho sbagliato ma in quel momento non sapevo cosa fare perché avevo timore di restare a Londra e al tempo stesso ero vittima della sicurezza di Marotta e Ausilio".
La Roma, avrebbe potuto continuare, una delle società più importanti al mondo (di seconda fascia forse ma pur sempre importante), grazie al suo ambasciatore José Mourinho e un piano economico soddisfacente per me ma soprattutto per il Chelsea, ha fatto la propria mossa concedendomi una reale possibilità di salvare la mia carriera e la mia vita (sempre di sport stiamo parlando), opportunità che ho deciso di cogliere al volo.
Ecco la mia storia, cari tifosi interisti, che porto nel cuore per i bellissimi anni insieme. Con rispetto alla Roma che sarà la mia prossima squadra e ai suoi tifosi che non vedo l'ora di incontrare, saluto tutti voi, cari amici e supporter nerazzurri perché vi ho amato almeno quanto voi avete amato me, avrei voluto contribuire di più durante la finale di Champions e maledico ancora oggi il fatto di essermi trovato tra Di Marco e la porta del City.
Vi saluto con tanto, tantissimo affetto. RL.
Ecco, siccome io insegno comunicazione, caro Papà Lukaku, avresti potuto chiedere a me, ti avrei fatto un ottimo prezzo e ti saresti risparmiato, almeno in parte (perché un ex resta sempre un ex), la miriade di fischi ma sopratutto la campagna mediatica programmata contro tuo figlio.
Un abbraccio forte.
Mirko Coach.
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