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Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

Medici e Comunicazione sono due cose distinte e ben lontane.


Aver studiato e conoscere una materia non è un punto di arrivo ma di partenza.

medico che non comunica col proprio paziente

Esistono migliaia, forse milioni di lavori che ognuno di noi potrebbe svolgere nella vita.

Alcuni di questi lavori necessitano di "autorizzazioni, diplomi e dottorati" per poter praticare l'attività mentre altre mansioni non prevedono specializzazioni particolari a parte qualche corso di formazione tecnica.

Ingegnere, medico, avvocato, operaio, musicista, barman, segretaria d'azienda, calciatore, cassiera di supermercato, violinista, verniciatore, pilota, insomma: tanti, tantissimi lavori disponibili.

Qual è il lavoro migliore per te?

Semplice, quello che risolva i problemi alle persone.

Il lavoro che più di ogni altro aiuta le persone a risolvere i propri problemi, sarà anche quello meglio pagato di tutti.

Il medico, per esempio, è il risolutore di problemi per natura, infatti tu decidi di recarti dal medico perché lui ti possa dare una soluzione al problema più importate di tutti: la tua salute.

Per la verità, poche persone pensano alla salute, più che altro, tu decidi di occuparti di te stesso quando stai male e credi che il dottore potrà somministrarti qualcosa per far andare via il dolore.

Vorrei raccontare un episodio capitato qualche giorno fa ad un mio caro amico che è stato colpito da un bruttissimo mal di schiena.

mirko scravaglieri parla del mal di schiena

Questo mio amico lamentava spesso qualche dolorino alla zona lombare della schiena ma si trattava sempre di dolori sopportabili.

A ridosso delle feste natalizie: crack!

La schiena si blocca.

Antidolorifici a nastro per cercare di calmare il dolore e sperare di recuperare per via degli impegni di lavoro inderogabili ma, purtroppo, nessuna cura sembrava funzionare.

Allora ha deciso di contattare il medico che, prontamente, si presenta a casa sua e lo visita.

Terminata la visita, il medico, gli diagnostica una "lombosciatalgia" con conseguente prescrizione di alcuni farmaci.

Nonostante la terapia, nulla sembrava migliorare e il mio amico, non potendo più resistere, ha deciso di contattare un esperto osteopata.

Seduta dall'osteopata durata circa 30 minuti ma anche in questo caso non si sono avvertiti miglioramenti, tuttavia, l'osteopata stesso, ha suggerito al mio amico di iniziare una terapia più invasiva e diretta mediante le iniezioni di antidolorifici.

Il mio amico, quindi, ritorna dal suo medico di base per farsi prescrivere questa nuova cura.

Il medico, molto scettico, non sembrava della stessa idea dell'osteopata, da lui nemmeno considerato (dal punto di vista medico), però decise di acconsentire alla nuova terapia.

4 iniezioni per 4 giorni. 

Ecco il problema: CHI FA LE INIEZIONI?

Io non sono in grado, mia mamma abita lontano, non ho amici infermieri: ha pensato lui.

Il medico non ha saputo dargli indicazioni se non qualche suggerimento del tipo: la guardia medica oppure le suore.

Il mio amico ha pensato immediatamente di non scomodare "le sorelle" sembrerebbe ipocrita dato che non pratica la religione da tempo, quindi la sua decisione è stata quella di precipitarsi alla Guardia Medica.

Così alle 19 del giorno 1 si presenta alla Guardia Medica della sua città ma il medico di turno gli ha sbattuto la porta in faccia facendogli capire (con le cattive) che il servizio di GM non serve per passare il tempo quando non si ha nulla da fare ma per questioni urgenti e importanti.

"Presso l'ospedale esiste un servizio apposito": gli hanno risposto.

Il servizio in questione (su prenotazione) serve, appunto, per questa tipologia di necessità.

Oh mio Dio, è Venerdì sera cosa posso fare? Rispose lui.

"Per questa volta ci penseremo noi": rispose il dottore. 

Una serie infinita di lamentele contro gli altri medici, contro il servizio ASl, contro le normative.

Il mio amico si è dovuto sorbire una miriade di raccomandazioni, di rimproveri, di indicazioni.

Questo è capitato per 4 giorni consecutivi perché ogni sera era presente un medico diverso.

L'ultimo medico, addirittura, dopo la puntura, gli ha raccomandato di tenere sotto controllo il suo "po-po" per via del rischio di infezioni che potrebbero insorgere quando si praticano queste terapie con le iniezioni.

Insomma, una serie di rotture di scatole, di burocrazia, di sofferenza per aver deciso di combattere il mal di schiena.

Non è mai facile essere o sentirsi dipendenti da qualcuno e non è facile perché, ormai, siamo abituati alla reazione (brusca) delle persone quando devono fare qualcosa per noi che esula da ciò che è scritto sul contratto di lavoro (a volte ti fanno pesare anche quello).

Che sia farsi servire il prosciutto al supermercato oppure farsi iniettare dell'antinfiammatorio via siringa, è sempre causa di forte stress per chi deve ricevere il servizio.

La maggior parte (quasi tutti) dei mesteri che causano stress ai clienti (o pazienti) che capitano sotto le grinfie di queste persone, sono lavori dipendenti cioè che prevedono uno stipendio dove non esiste un minimo di interesse per quanto riguarda il rispetto e l'amore verso il cliente (e per ciò che si svolge).

Il motto è  MENO FACCIO MEGLIO È (tanto lo stipendio è lo stesso).

Ieri sera mi trovavo in un supermercato vicino a casa mia, erano le 19.50 e il centro avrebbe chiuso alle 20.00. Ho chiesto un'informazione su di un prodotto e senza ottenere risposta in merito, mi è stato chiesto di avvicinarmi alle casse per via dell'ora.

Per prima cosa regalo un consiglio ai centri commerciali: modificate un punto nella sezione ORARIO DI CHIUSURA e inserite, per favore, ultimo orario di entrata.

Se un centro chiudesse alle 21.00, per esempio, inserite come orario ultimo di entrata le ore 20.30 onde evitare spiacevoli inconvenienti e fastidiosi atteggiamenti.

La domanda che mi sono posto dopo il NON aver ottenuto risposta dal commesso è stata: ma se fosse stato suo il negozio, avrebbe reagito in quel modo?

Per quanto riguarda il medico, il problema è un altro.

Non esiste categoria al mondo, che oggi non debba vendere per ottenere un risultato.

C'è chi è più bravo e si chiama supermercato, c'è chi è meno bravo e fa il vendtore di caramelle porta a porta ma questo non conta: il comune denominatore è la vendita.

Per vendere occorre essere predisposti, perspicaci, organizzati, tecnici, risolutivi, impeccabili, preparati, creativi, disponibili, sorridenti, gentili e simpatici (oltre ad una miriade di altre componenti).

Il medico, dubito,  che riesca ad arrivare ad avere anche solo 2-3 di queste caratteristice.

I medici non sono in grado di uscire dagli schemi, di venire incontro alle esigenze delle persone (il mio amico impossibilitato ad alzarsi dal letto si è dovuto recare presso la sede del medico per ritirare il numero di protocollo per la mutua), di ascoltare il messaggio del corpo dei propri pazienti, etc...

Questo, naturalmente, non vale per tutti i medici e le tipologie di medici esistenti.

Esiste la categoria di medico definita: 2.0

Il medico 2.0 è un venditore col camice bianco.

È disponibile, è serio e intelligente ma soprattutto è multitasking. 

Il medico 2.0 fattura cifre a 6 zeri.

Cos'ha in più rispetto al medico di base che presta servizio alla GM? Nulla, è solo più attento ad un piccolo particolare:

Risolve i problemi alle persone e le persone ti pagheranno (tanto) per questo.

Se tu fossi un medico e in questo momento ti fossi imbattuto in questo mio post, ti prego, non ti offendere, anzi, prendi spunto da quanto raccontato per cercare di andare oltre a quei dettami, a quegli schemi che fino ad oggi ti hanno ingabbiato e cerca di comprendere chi hai davanti perché, in quel preciso istante (specialmente per i non frequentatori abituali del tuo studio), tu sei un faro nella nebbia, sei l'immagine della salvezza.

Il medico che ti comprende e ti salva la vita

Anche se non ti sembrassero vere e reali queste parole, fidati perché chi cerca un medico, sta cercando qualcuno che risolva lui il problema più grande della propria vita: il dolore.

Mirko Scravaglieri Allenatore mentale e coach per aziende


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