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Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

Cercasi Promoter per importante mansione. Ottime prospettive di crescita e alto profilo di guadagno.


Al semaforo come al supermercato, quando li vedi arrivare verso di te, cerchi di fare finta di niente sperando che ti ignorino. 

Ci pensavo la scorsa settimana.

Mi sono detto: Mirko ma che differenza c'è tra un promoter al supermercato e un lavavetri al semaforo?

Nessuna. Entrambi hanno un lavoro precario, che dipende dalle loro qualità comunicative, entrambi adottano un sistema di compenso variabile, entrambi non possono durare per troppo tempo.

Eppure trovarsi a lavare vetri o vendere fazzoletti di carta al semaforo non ha lo stesso appeal di prestare servizio davanti ad uno stand di Barilla,  di Vodafone o di Tic Tac.

Verosimilmente è corretto il pensiero che distingue le due mansioni rendendole l'una quasi l'opposto rispetto l'altra ma è anche vero che, per le persone che devono subire l'assalto psicofisico da parte dei lavoranti (siano essi lavavetri o promoter), questa differenza si assottiglia.

Unica eccezione è che mentre il lavavetri puoi evitarlo con un piccolo movimento in avanti con la tua auto in maniera tale da mostrargli chiaramente la tua indisponibilità oppure mettendo mano al borsellino, allungandogli una moneta, con il promoter sai che non basterà perché ti chiederà e ti inviterà a compiere un'azione più impegnativa.

Quindi, agli occhi di chi subisce l'azione, un lavavetri potrebbe sembrare meno scocciante rispetto al promoter.

Ma perché continuano, allora?

Semplice, le aziende che desiderano promuoversi per far conoscere i propri prodotti, non hanno sviluppato sistemi di marketing efficienti ed efficaci che possano permettere loro di attirare il pubblico in maniera nuova.

Meno di un anno fa, sono stato contattato da un'azienda molto importante che opera nel mercato dell'estetica che utilizza il telemarketing come strumento principale per attirare i propri clienti. Decide di investire soldi e risorse umane nel tentativo di invogliare all'acquisto un potenziale cliente che, non conosce l'azienda, non conosce il mercato e, cosa più importante, stava facendo tutt'altro in quel preciso istante in cui una chiamata da parte di un numero sconosciuto lo ha disturbato, distogliendolo dal suo lavoro: immaginate la situazione.

Risultato: ZERO.

Così come avviene anche per gli stand ai supermercati. Si pensa che traffico sia sinonimo di guadagno. L'unico a guadagnare davvero è il titolare dello scatolone (il centro commerciale) che affitta negozi e spazi pubblicitari a venditori di materassi, operatori di telefonia, televisioni private, venditori di porte e serramenti.

Il loro risultato è stimato su una media: ogni 100 persone fermate, 2/3 potrebbero essere interessate. 

Io preferisco parlare di serramenti a chi sta realizzando un progetto immobiliare relativo alla propria casa oppure parlare di materassi e riposo a coloro che frequentano corsi di riabilitazione per problemi legati a dolori alla schiena.

Ma questo piccolo esempio di creatività non è concepito o pare non essere concepito da queste aziende.

Ma come mai tanti promoter disponibili?

La vera sorpresa, infatti, è come mai si riescano a trovare tanti promoter in Italia (italiani).

Sembra che il lavoro del promoter sia ambito, sognato e specialmente, ben retribuito: niente di tutto ciò. 

Se un promoter sapesse quanto guadagna un lavavetri, per strada al semaforo, cambierebbe immediatamente lavoro.


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