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Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

Cerchi un lavoro oppure un guadagno dal tuo lavoro?

Aggiornamento: 2 gen 2020

Curricoli... Curricula... Ogni giorno, in Italia, si stima che siano più di 15 milioni i curriculum che girano per le segreterie delle aziende italiane.

Tuttavia, la maggior parte di questi documenti viene inviata per tentare di ottenere un lavoro inteso come posto fisso per occupare il tempo invece di cercare di investire il proprio tempo come opportunità di guadagno.

E tu, che cosa stai cercando: un lavoro oppure il guadagno dal tuo lavoro?

Qualsiasi titolo di studio tu abbia, che tu sia maschio o femmina, alto o basso, di destra o di sinistra, di Bolzano oppure di Lampedusa, una cosa è certa: almeno una volta nella vita hai inviato una richiesta di assunzione ad un'azienda.

Che tu l'abbia fatto fisicamente oppure online, che l'abbia fatto direttamente tu oppure lo zio per conto tuo, il tuo curriculum ha cercato di aiutarti al fine di raggiungere l'ambìto posto di lavoro.

Ma è proprio un lavoro che tu stai cercando oppure il benessere a cui potrebbe portarti un lavoro grazie alla remunerazione?

Secondo uno studio dell'università Cattolica di Roma, gli italiani pensano, per prima cosa, mettere a posto il tassello lavoro, successivamente si preoccupano di comprendere se, il lavoro, potrà permettere loro di poter vivere in base alle proprie esigenze.

Questo causa evidenti situazioni spiacevoli a cui, il lavoratore, dovrà far fronte prima o poi:

  1. Molto spesso il lavoro trovato non piace o non è in linea con le aspirazioni e gli studi. Il ché causerà un conflitto interiore per via dell'idea di aver "gettato via" anni di studi.

  2. Il guadagno derivato dal lavoro non è sufficiente per potersi permettere una vita congrua in base alla propria cultura e/o alle esigenze pertanto la reazione comune sarà quella di ridimensionare la propria vita in base al reddito invece di pianificare il reddito in base ai sogni e alle esigenze.

  3. Molti non si rendono conto che lavoro significa allontanarsi per 6-10 ore al giorno dalla propria famiglia e questo, nel lungo periodo può essere causa di malessere o stress. Chi non lavora non fa l'amore...cantava Celentano...ma, chi lavora lo sa bene che dopo 10 ore di lavoro, le trasferte, il traffico, lo stress causato dai clienti insoddisfatti, beh...quando si torna a casa, viene voglia soltanto di andare a nanna, trascurando i rapporti relazionali.

  4. Molti lavori sono caratterizzati da manovre fisiche particolari e faticose oppure, al contrario, alcune mansioni obbligano il lavoratore sempre seduto. Molti lavori portano il fisico a dover fare gli straordinari rischiando di compromettere seriamente la salute. A volte, per via del poco tempo a disposizione non è nemmeno possibile praticare sport oppure recarsi in palestra.

  5. Chi ti assume (concetto un po' semplicistico ma purtroppo reale), sta pensando che ti sta pagando "troppo" in relazione al tuo valore o alla tua resa e questo anche per via dell'imposizione fiscale, delle norme sulla sicurezza, etc., pertanto un momento di relax (lecito) potrebbe trasformarsi in conflitto specialmente nelle piccole realtà dove il titolare collabora a stretto contatto con il lavoratore.

  6. I tuoi colleghi potrebbero essere una risorsa oppure un problema a seconda dell'ambiente, della possibilità di carriera e dell'empatia. Siamo esseri umani e come tali cerchiamo di raggiungere il nostro concetto di Eden personale, solo successivamente ci concentriamo sul benessere delle altre persone, quindi in caso di problemi, le reazioni potrebbero essere pericolose specialmente per caratteri deboli.

  7. A lavoro non esistono comodità, monitor di ultima generazione, e supporti che aiutino il lavoratore a migliorare la qualità della propria vita. Mi spiego. A lavoro troverai un pc e, che sia bello, brutto, funzionante o non, dovrai fartelo andare bene. Se la sedia non fosse ergonomica, dovrai farti andare bene anche quella, così come lo schermo del computer, non aspettarti che la tua azienda investa migliaia di euro per aiutare la tua vista a sentirsi più riposata.

  8. La tua azienda guadagna molto più di te dal tuo lavoro altrimenti non ti avrebbe assunto. Si dice che nella vita puoi lottare per cercare di raggiungere i tuoi sogni oppure accettare di essere l'aiuto per perseguire i sogni degli altri.


Potremmo andare avanti ancora molto a scrivere altri motivi in base ai quali non converrebbe MAI lavorare per qualcun altro ma, attenzione, decidere di avviare una propria azienda comporterebbe pericoli e motivi di stress probabilmente ancora maggiori rispetto a chi decide di accettare un lavoro dipendente.

Quante volte, al centro commerciale incontriamo una cassiera, un responsabile di reparto o una commessa sgarbata?

Sembra che la nostra presenza li infastidisca, pare che se non fossimo lì in quel momento per acquistare (quindi portare quattrini nelle casse delle sua attività), loro sarebbero più tranquilli.

Stanno sistemando alcuni prodotti sullo scaffale e noi disturbiamo il loro lavoro per richiedere un'informazione (banale secondo loro) che avremmo potuto evitare di chiedere se fossimo stati attenti.

Al contrario, quante volte, troviamo PERSONE gentili e disponibili sulla nostra strada, persone che pur lavorando, nonostante l'impegno e la concentrazione del momento, si staccano per venire incontro alle nostre esigenze.

Beh la percentuale, purtroppo è altissima nel primo caso e molto bassa nel secondo.

La maggior parte dei lavoratori dipendenti lavora soltanto per completare la giornata velocemente nell'attesa del giorno 28 e delle (meritate) ferie.

Ogni tanto, per lavoro, effettuo dei controlli su come si pongono i dipendenti del Carrefour con i clienti del centro commerciale.

Nelle mie relazioni iniziali sono presenti dati parecchio sconfortanti, purtroppo.

Da lì in poi, nel caso in cui il direttore dovesse avallare il mio intervento, il lavoro per me più complicato è quello di comprendere le reali motivazioni che potrebbero spingere il lavoratore a cercare di migliorare l'esperienza per i propri clienti (o meglio, per i clienti del Carrefour).

Accade all'Apple Store. Quante volte sei stato servito male o con poco garbo da un operatore Apple?

La risposta sarà mai o quasi mai e lo sai perché?

Perché Apple non assume, Apple accoglie.

Ecco che la prima cosa che io posso notare è che se Carrefour ha un comparto dipendenti poco predisposti alla comunicazione o alla gentilezza, il motivo (70% della responsabilità) risiede nel PERCHÉ, nei motivi in base ai quali, Carrefour decide di assumere i propri dipendenti.

Ecco che se tu fossi una persona gentile e premurosa e stessi cercando un posto di lavoro, ti sconsiglierei di fare domanda al supermercato.

Ti troveresti in un ambiente ostile, stressoso, poco motivante e per nulla remunerativo.

Risultato: ti licenzieresti entro poco tempo e ti saresti fatto o fatta del male per via dello scontro tra la tua gentilezza e passione contro la totale assenza di sentimento e scortesia legata ai ritmi imposti e la scarsa gratificazione professionale.

E se tu fossi uno sbronzo?

Allora la situazione si capovolgerebbe.

Il tipo menefreghista (per gli affari degli altri), arrivvista e tecnico (inteso come persona che cura esclusivamente l'aspetto funzionale del proprio lavoro), vive la propria isola di White all'interno in un ambiente così preciso e poco motivante.

Il tipo di comportamento simile si sa adattare alle situazioni (spesso sgomitando a discapito dei colleghi), riuscendo a creare il proprio dominio sul settore o reparto di competenza. Aiutano il collega in difficoltà esclusivamente per motivi economici o se il collega accetta la supremazia (non scritta) del lavoratore.

Ma non usciamo fuori tema.

Lavoro significa letteralmente "limite per sopravvivere.

In inglese JOB è l'acronimo di Just Over Broken che tradotto significa, appunto, appena oltre la soglia di sopravvivenza: davvero brutto.

In francese, invece, TRAVAIL che in italiano viene tradotto in travaglio, per le donne che conoscono benissimo il significato, non credo che sarebbero felici di praticare 8 ore di travaglio ogni giorno.

Io non ti darò la soluzione su come non lavorare e guadagnare 20mila euro al mese (anche perché non esiste) ma voglio cercare di spostare il tuo focus su un concetto:

Quale attività svolgere per portarmi a casa i soldi necessari per vivere bene?

Bisognerà certamente pianificare i soldi necessari ma prima ancora come utilizzarli per vivere bene perché incassare 10mila euro al mese per metterne in banca 9mila sarebbe abbastanza un controsenso e inutile.

Quindi, su un foglio di carta, sul tuo tablet oppure sul tuo

appunta quelle che potrebbero essere le spese che hai intenzione di sostenere entro i prossimi mesi, fino a 5 anni, le cose di cui potresti avere bisogno, gli strumenti che potrebbero occorrerti per la tua attività e appuntateli.

Inserisci le spese vive come i costi per gli affitti, l'auto, il cibo, le serate con gli amici, le ferie.

Aggiungi una percentuale del 15% che servirà per accantonamento o risparmio e il gioco è fatto.

Una volta trovata la cifra che ti occorrerà per realizzare la tua vita nei prossimi 5 anni per esempio 120mila euro, dividila per 5 così da ottenere il tuo fabbisogno per un anno solo che, in questo caso produce 24mila euro.

Ora dividi questa cifra per i 12 mesi dell'anno così da ottenere quello che potrebbe essereil tuo fabbisogno mensile (2000 euro).

Aspetta, ci siamo quasi.

Adesso dividi la cifra mensile per 20 giorni (cosi potrai dedicarti alpa tua famiglia e a te stesso/a) otterrai 100 euro al giorno.

Ma non abbiamo ancora concluso perché adesso dovrai immaginare quante ore lavorare per ottenere questa cifra.

Supponiamo che tu intenda investire 5 ore di lavoro al giorno et voilà: 20 euro all'ora.

Ora non ti resta che una cosa: Quali lavori, oggigiorno, mi permettono di guadagnare 20 euro l'ora?

Ehi...non fare il furbo o la furba e sii onesto con te stesso.

Non c'entrano titoli di studio oppure la "benestanza" della tua famiglia, non c'entrano nemmeno le tue capacità o le tue attitudini.

Esistono tantissimi lavori o mestieri (anche antichi) che ti potrebbero permettere di guadagnare quella cifra.

L'idraulico, per esempio, potrebbe non avere alcun titolo di studio ma è un lavoro amore oggi ricercatissimo e "pagatissimo" perché alcuni si fanno pagare anche 50 euro l'ora, come pure l'imbianchino, se lavora bene e con cura può portare a casa tanti soldini.

Ops, ma forse tu intendi un lavoro che non ti porti sforzo alcuno, al caldo d'inverno, fresco d'estate, pausa pranzo con i colleghi, begli abiti da sfoggiare, essere chiamato dottore o dottoressa...


Beh allora, anche in questo caso, una soluzione esiste: Ingegneria e Medicina.

In Italia, il posto fisso è ormai roba da Checco Zalone nel film Quo Vado ma esiste ancora una possibilità importante.

Ci sono realtà scolastiche, percorsi di studi che se completati potranno davvero ancora portarti ad ottenere l'ambito posto di lavoro per via della selezione, della tipologia di argomento studiato e per le difficoltà rappresentate dalla complessità delle materie.

Essere ingegneri o medici, oggi, rappresenta ancora una sorta di vittoria nei confronti della media nazionale ma, attenzione, non durerà perché sempre più ragazzi si stanno riversando in questi percorsi e, a mercato saturo, un idraulico (non scherzo), avrà più possibilità di lavorare (quindi di guadagnare) rispetto ad un laureato a pieni voti uscito fresco fresco dal Politecnico di Torino.

Non ho finito. Esiste un'ultima strada che chiunque può intraprendere a prescindere dal sesso, età, titolo di studio e capacità: IL VENDITORE.

Fa paura a molti ma, ancora oggi, se praticato bene, il lavoro del venditore porta i suoi frutti.

Assicurazioni, previdenza, vendita di prodotti, vendita di servizi, promozioni.

Il mestiere del venditore è molto ampio e può spaziare su diversi ambiti.

Elettronica, telefonia e telecomunicazioni, settore alimentare, automotive, estetica, servizi, etc...

Non desidero spiegare cosa significhi diventare un venditore ma guadagnare 20 euro l'ora non è assolutamente impossibile.

L'unico ostacolo sarà un metodo di lavoro intelligente e funzionante, il piacere a relazionarsi con persone che non si conoscono e tanta forza di volontà per svegliarsi al mattino e mettere in atto il piano di azione.

Se tu fossi stato un venditore e non fossi riuscito a guadagnare nel mondo della vendita (come tantissimi), non potrai non confermare che:

  1. Non eri un venditore prima di iniziare quindi sei stato spinto dal bisogno e non dal piacere di vendere.

  2. Non eri abituato a vestirti, a parlare e muoverti come un venditore.

  3. Hai seguito le indicazioni del capo area o del responsabile che aveva ideato un metodo certo per ottenere il risultato (solitamente aziende di energia)

  4. Hai pensato solo al risultato immediato, all'affitto da pagare, alle rate che scendevano e non al benessere del tuo cliente.

  5. Non ti sei mai guardato allo specchio e registrato per comprendere come le persone ti avrebbero potuto vedere e, quindi giudicare).

  6. Sei un fumatore e non ti sei reso conto che il tuo vizio fosse fastidioso per il tuo potenziale cliente e penalizzante per i tuoi risultati (molto spesso il capo area è un fumatore incallito)

  7. Non hai cercato di migliorare te stesso partecipando a corsi o seminari (scelti da te) per la tua crescita personale e professionale per via del tuo scarso interesse a migliorare oppure per i costi (esagerati secondo il tuo punto di vista)

  8. Ti sei fatto abbindolare dal capo area che tu ha prospettato tanti soldini facili facili.


Otto punti cominciano a bastare ma non sono tutti perché il vero motivo per cui le persone hanno difficoltà a vendere è la loro "lagnusia".

In dialetto siciliano significa non avere voglia di fare e lamentarsi, di cosa? Di tutto.

Il lagnuso si lagna e sta fermo in attesa che qualcuno (lo stato) prenda dei provvedimenti per salvargli la vita.

Non è mai colpa sua e, se un prodotto non si vende, la colpa è del prodotto, e se solo lui non riesce a venderlo, chissà come gli altri venditori imbrogliano i clienti pur di piazzare il prodotto.

Nella mia carriera mi è capitato anche di peggio cioè conoscere un venditore che si è proposto come dipendere all'azienda nella quale si è recato per presentare il proprio prodotto o servizio: pazzesco.

Ma è normale, la risposta a questo comportamento è al punto 1, qualche riga sopra e cioè, se una persona è spinta a vendere dal bisogno, dalle necessità economiche, appena trova lo spiraglio per ritornare "sotto padrone" cercherà di cogliere l'opportunità.

Voglio soltanto fare un piccolo paragone.

I ragazzi che studiano Medicina, per esempio, studiano 5/6 ore al giorno (a volte weekend compresi) per 6 anni più altri anni per specializzarsi spendendo tantissimi soldi per le tasse universitarie, per l'alloggio, per i libri mentre molti venditori pretendono di guadagnare senza sforzo (vedi punto n.8).

Allora tu cosa stai cercando?

Un posto di lavoro oppure un sistema che, grazie al lavoro, ti possa portare dove TU vuoi arrivare?

Molte persone, nei momenti di difficoltà si rivolgono allo psicologo.

Lo psicologo cerca insieme col paziente a trovare la strada per uscire dal tunnel e ripartire.

Io dico che il male di vivere non si possa curare e questo lo dimostrano Michael Jackson, Whitney Houston, Robin Williams ma quello che si può fare è tenere la mente impegnata e gratificata con il pensiero positivo di raggiungere un sogno pianificandolo in tanti piccoli obiettivi.

Io credo che le persone muoiano quando hanno esaurito i propri sogni e non importa che siano davvero decedute, intendo dire che si smette di vivere quando non esistono più gli stimoli positivi.

Il mental coach o allenatore mentale sviluppa un sistema di lavoro cerebrale che, insieme a te, può trasformarti nella bella copia di te stesso.

Questo perché il mental coach ti sprona a fare quelle cose che sai di dover fare, sai che sono giuste ma che decidi di non portare a termine o, a volte neppure iniziare per mancanza di volontà o per pigrizia o, nella maggior parte dei casi per paura.

Io conosco un mental coach che gratuitamente ti verrà a trovare e, insieme a te, pianificherete come scoprire quali sono i sogni che per via di quello che ti è capitato non ricordi nemmeno più.

Successivamente sarai tu a scegliere se continuare ad utilizzare il tuo mental coach oppure no.

Vieni a trovarmi

qui

e smetti di soffrire perché la tua vita è la cosa più importante su questa terra.


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