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Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

Djokovic vince contro l'Australia

Novak Djokovic viene espulso dall'Australia e non parteciperà all'Australian Open ma guadagnerà una fraccata di milioni, come?


Djokovic non accettato in Australia: ora vi spiego cos'è successo.


A volte non si riesce a comprendere, anzi, io non riesco a comprendere come moltissime persone abbiano potuto pensare che Djokovic abbia elemosinato l'Australian Open.

Molti credono che il n. 1 al mondo si sia presentato mesto mesto in una nazione (di sua proprietà sportiva date le vittorie) e che la stessa l'abbia rigettato per via delle norme che regolano gli arrivi internazionali.





Vi faccio stare subito sereni: È vero, a Nole Djokovic non è stato consentito di entrare in Australia causa "visto o cose del genere" quindi quello che è stato scritto corrisponde a verità ma c'è una cosa che, invece, nessuno ha mai menzionato cioè il motivo per cui Djokovic abbia dovuto umiliarsi a tal punto.

Se avete visto Don't Look Up di Leonardo Di Caprio sarete sicuramente d'accordo di quanto il business possa controllare non solo le persone ma anche governi e organizzazioni.

Ebbene, anche in questo caso, i soldi si sono dimostrati oggetto di discussione.

Facciamo un passo indietro.

Djokovic possiede moltissimi contratti con gli sponsor.

Gli sponsor scelgono testimonial "importanti" perché grazie a loro riescono a convincere più facilmente i consumatori ad acquistare i loro prodotti e servizi; consumatori che si rivedono o che simpatizzano per la figura oggetto della pubblicità.

È così che accade anche per il n. 1 del Tennis mondiale.

Ecco che gli sponsor sono a conoscenza dell'assoluta volontà di Nole a non vaccinarsi contro il COVID quindi fin qui nessun problema.

L'indovinello sorge nel momento in cui, il primo torneo del Grande Slam (AUSTRALIAN OPEN) dichiara e pretende che tutti i partecipanti o meglio, tutti coloro volessero parteciparvi dovranno essere vaccinati.

Djokovic non si discosta di un'unghia dalla propria linea così come l'Australia tutta (giustamente aggiungo).

Ecco il dilemma:

Se Djokovic avesse deciso di sua spontanea volontà di non partecipare al torneo australiano allora avrebbe dovuto pagare la penale ai propri sponsor ma se lui fosse stato rifiutato per una motivazione corretta e plausibile (come poi si è dimostrato) allora gli sponsor non avrebbero potuto dire o fare nulla per recuperare il danno economico dovuto alla non partecipazione del n. 1 al mondo.

Probabilmente (sbagliando) molti hanno creduto che il mondo si sarebbe piegato al ricatto del campione (o almeno, questo è ciò che hanno pensato gli sponsor) ma ciò non è avvenuto e Djokovic è stato rispedito a casa.


In realtà possiamo essere contro Djokovic oppure a favore ma la sua messa in scena è stata necessaria solo ai fini economici.

Ha fatto una brutta figura? Ha sbagliato?

Avrebbe dovuto rinunciare ai contratti?


Io so solo che i milioni che ha salvato (e che si è assicurato) sono molti.

Adesso sono certo che parecchi moralisti da social possono dire o scrivere ciò che desiderano ma se si dovessero scrutare bene all'interno, scoprirebbero che durante la loro vita, si sono venduti anzi, svenduti per molto molto meno.




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