A 50anni il primo figlio.
Sì, ci sta, a quell’età si è ancora giovani perché non è come ai tempi dei nostri genitori.
Una volta, a 50anni eri prossimo alla pensione, oggi, invece cambia tutto.
E poi, l’aspettativa di vita è aumentata, grazie alla medicina, all’igiene, alla tecnologia.
Oggi, come minimo, siamo vicini ai 100 anni quindi, mettere al mondo un figlio a 50anni, ci sta.
Vedo solo due criticità:
- la reale durata della vita
- l’età dei nonni
La durata (reale) della vita, complice il nostro stile di vita, con tutti gli annessi e connessi, non sembra garantire una vera longevità: qualcosa non sta funzionando. L’OMS, nel 2015 (8 anni fa), ha dichiarato che 7 persone su 9, muoiono prematuramente per cause legate all’inquinamento ambientale.
Infarto, Ictus, Cancro, Leucemia, Alzeimher, Asma e Problemi polmonari, etc.
L’età del crollo si attesta fra i 55 e i 70 anni ma il dato più interessante (spaventoso) di questa statistica è che a questa morte, sembra non possa sottrarsi nessuno, siano essi poveri (senza possibilità di cure e medicinali) o ricchi (politici, grandi imprenditori o sportivi milionari).
Per quanto concerne il motivo, non è questa la sede opportuna ma un figlio a 50anni significa, nel 68% dei casi, rischiare di lasciarlo orfano entro 16-18 anni.
Questo non deve spaventare ma far riflettere perché, se mettere al mondo un figlio, oggigiorno, è un grandissimo atto di amore e coraggio, decidere di non farlo (a 50anni di età), a parte la sofferenza per la mancata opportunità di provare l’amore più grande che esista, denota grande senso di responsabilità nei confronti della (nuova) persona che, evidentemente, dovrebbe sopravvivere senza genitori ma soprattutto senza NONNI in un mondo in cui ci sarebbe proprio bisogno di anziani saggi e amorevoli che possano insegnare la vita alle generazioni più giovani.
Credo che crescere un figlio senza poter contare sulla bontà ed esperienza dei nonni, possa considerarsi un danno irreparabile nella maturazione del bambino perché i nonni sono totalmente votati agli altri, hanno storie da raccontare, non hanno più fretta di costruire la carriera, di acquistare macchine di lusso, di prevaricare la vita altrui, non hanno più necessità di essere egoisti.
Io credo fermamente che, tutto questo, per la crescita sana e morale di un bimbo, sia elemento essenziale.
Un figlio a 50anni significa credere di essere eterni ma, purtroppo, non è così.
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